Manarola è la famosa “cartolina” delle Cinque Terre. Questo antico borgo appare davanti a noi come un nido di case colorate di fronte al mare. Gli edifici dai colori pastello rosa e arancio offrono una vista pittoresca
Manarola è la famosa “cartolina” delle Cinque Terre. Questo antico borgo appare davanti a noi come un nido di case colorate di fronte al mare. Gli edifici dai colori pastello rosa e arancio offrono una vista pittoresca, torreggiante come se tendesse al cielo. In cima, la tavolozza multicolore si interrompe e lascia il posto al verde dei terrazzamenti e dei vigneti.
Fondato nel XII secolo, il villaggio deve probabilmente il suo nome all’antica “Magna Roea”, una grande ruota di mulino presented nel paese.
Le testimonianze storiche descrivono una costante resistenza della popolazione alle incursioni dei pirati. Il principale monumento architettonico del paese è la chiesa di San Lorenzo, in stile barocco e gotico. La costruzione della chiesa fu completata nel 1338 dagli abitanti di Manarola e Volastra, come ricorda la lapide sulla facciata della chiesa.
La struttura urbana del villaggio si sviluppa attorno al torrente Groppo, che scorre sotto la strada principale del borgo.
Tra gli edifici più alti della città, si può notare un dettaglio interessante: una piramide di cemento dipinta di bianco, che un tempo serviva da segnale trigonometrico per i marinai.
Vi consigliamo di visitare anche l’ultimo tratto di via Belvedere, un “balcone” con vista mozzafiato sul mare.
Se capitate in questa zona durante le vacanze di Natale, assicuratevi di visitare Manarola. Ogni anno qui viene riprodotto il più grande Presepe di Natale del mondo.
Manarola è famosa per la produzione di Sciacchetrà. Vale la pena di visitare anche il museo storico dedicato a questo vino.
A Manarola, potato visitate anche la famosa Via dell’Amore. Il sentiero che costeggia il bordo della scogliera un tempo collegava le Cinque Terre e attualmente è aperto solo parzialmente. Sfortunatamente, la frana del 2012 ha bloccato quasi tutto il percorso. È possibile visitare i 200 metri di sentiero che sono rimasti intatti, a partire dalla stazione ferroviaria.
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